venerdì 26 giugno 2009

Libero


Libero come una lacrima
nel tiepido carme degli occhi
tuoi m'addormo: alfin sia pace
in terra, e colmo
il labio sia del calice
tuo adorno.

Libero come stilla
ch'Austro invidia,
e trepido Aquilone
esalta, torno
al cuore che ferito
strenuo il pianto
suo m'offerse,
poi ch'attese.

Libero l'accetto,
libero m'innesto
e senza rese
al nobile virgulto
della Vita.

lunedì 6 aprile 2009

6 aprile


Scavi nella memoria:
v'affiori, contuso, il ricordo.
Mie queste labbra, tue le parole:
inedito il Rwanda n'è ingordo.

Ti vedo: la folla, le grida...
la polvere, il pianto,
t'inseguono... e intorno il silenzio.

Corresti, ubriaca d'assenzio. Digiuna d'antica violenza
solcasti Kigali, corona di morte.
Le lacrime tue mi son porte:
che sian per il viso mio incenso.

Degli anni non hai che silenzio:
lo colgo, sospiro affrettato
fra morule zoppe d'accenti e parole. Speranza -
ché il cuore ancor duole - chiediamo: pei figli,
speranza! Ai volti segnati dal pianto
sia lieve il mattino: non sia d'altro il vanto.

mercoledì 25 febbraio 2009

Nyungwe


Ishyamba rya Nyungwe
ni rirerire cyane
umusore warigenze
ntazibagirana...

T'incontro, spirito ramingo, nella terra e nel fiume. Carezzo in cammino il profilo dei tuoi nomi, madido in volto di rugiada e di preghiera: al ventre della notte pago il debito d'aver del tuo sorriso il dono.


Al giorno segue il giorno: in viaggio, senza un dire, espandi breve il tremito d'un'eco; storna la memoria l'otre della vita. Torna a te, rapita, da quell'Idolo cui tristo offrii il mio tempo.


Cerco ancora, e sento che il tuo attimo è domani.
Tendi a me la vita, le mani e il cuore al vento.


martedì 10 febbraio 2009

Un nome, e taci


Mi sorridi, pavido destino d'un ultimo raggio di sole. Tra le nebbie del tuo silenzio odo l'eco della terra: primavere promesse in canto, fango e aromi, e danze, e braci, e vita. Mi chino e mi parli, docile stelo cui l'inverno ha concesso petali di fiamma e perle di rugiada. Un nome - Rwanda - e taci. Impaziente, sfoglio pagine di te, ospite interdetto all'abbraccio dei tuoi confini. Odo il sibilo del vento, e chiamo. Ignaro, un canneto incensa il cielo, in attesa del sonno di Dio.

sabato 31 gennaio 2009

Mpore wararaye


Mpore mpore mpore
mpore wararaye
mpore mpore mpore we
mpore wararaye...


Scorgo solo ora, umido di vita, il ruvido contorno delle tue terre, gemme invise a un cielo che non mi è lontano. Qui, tra le anse di un fiume pago d'austera maestà, inseguo avida la vita. Fu la morte: caricò di salsedine lo stormire del tuo silenzio. Ma è da te, immortale, ch'ora imparo l'aurora d'un più antico destino. Bellezza nobile e ignara, danza ancora coi sandali di un'ingrata giovinezza. Del tuo sacro fiume bagna le sabbie del mio tempo: segna in esse ciò che chiami vita, perché ogni nome, dimenticato, vi riposi. E sciogli l'eco dei venti: rechino al mare il canto ch'al grembo della nostra notte profetò aure di pace e di speranza.

sabato 24 gennaio 2009

All'Africa, lungi dal mondo


Smarriti come sogni
dispettosi nella coltre
dell'aurora ti cerchiamo
eredi d'un cupo tramonto.
Qual che sia il tuo mistero
l'avremo: presago ed avvinto
il cuor si rinnova di te
che ne revochi ingenuo
il destino. Dall'Africa
lungo il cammino
t'ho avuto, all'Africa
lungi dal mondo ti porto:
sia tuo, te lo chiedo, quel fato
che t'ebbi a donar
purché sia vagabondo

martedì 20 gennaio 2009

Sei nata per me


Sei nata per me, luce che infiammi l'argento del cielo. Da un grembo di terra fedele t'ho avuta, aurora di quiete che sorgi, serena, tra spoglie di buio e d'oblio. Fragile come brina d'estate, espande il suo chiarore il tuo mattino: ed ecco, t'avemmo, ninfea del mar ch'Iddio tracciò di sabbia ancor che solo il cielo a te d'onor fosse sembiante. Amore amante, trepida stella ch'audace già sfidi la falce della luna, il cuore mio s'addorma a te d'accanto. Sogni del tuo sogno il tempo, e 'l manto suo ti copra d'ogni pace. Tace quivi il mondo: colga sol dal guardo tuo dell'attimo verace il tardo onor d'un gemito profondo.