venerdì 26 giugno 2009

Libero


Libero come una lacrima
nel tiepido carme degli occhi
tuoi m'addormo: alfin sia pace
in terra, e colmo
il labio sia del calice
tuo adorno.

Libero come stilla
ch'Austro invidia,
e trepido Aquilone
esalta, torno
al cuore che ferito
strenuo il pianto
suo m'offerse,
poi ch'attese.

Libero l'accetto,
libero m'innesto
e senza rese
al nobile virgulto
della Vita.