Mpore mpore mpore
mpore wararaye
mpore mpore mpore we
mpore wararaye...
Scorgo solo ora, umido di vita, il ruvido contorno delle tue terre, gemme invise a un cielo che non mi è lontano. Qui, tra le anse di un fiume pago d'austera maestà, inseguo avida la vita. Fu la morte: caricò di salsedine lo stormire del tuo silenzio. Ma è da te, immortale, ch'ora imparo l'aurora d'un più antico destino. Bellezza nobile e ignara, danza ancora coi sandali di un'ingrata giovinezza. Del tuo sacro fiume bagna le sabbie del mio tempo: segna in esse ciò che chiami vita, perché ogni nome, dimenticato, vi riposi. E sciogli l'eco dei venti: rechino al mare il canto ch'al grembo della nostra notte profetò aure di pace e di speranza.