martedì 10 febbraio 2009

Un nome, e taci


Mi sorridi, pavido destino d'un ultimo raggio di sole. Tra le nebbie del tuo silenzio odo l'eco della terra: primavere promesse in canto, fango e aromi, e danze, e braci, e vita. Mi chino e mi parli, docile stelo cui l'inverno ha concesso petali di fiamma e perle di rugiada. Un nome - Rwanda - e taci. Impaziente, sfoglio pagine di te, ospite interdetto all'abbraccio dei tuoi confini. Odo il sibilo del vento, e chiamo. Ignaro, un canneto incensa il cielo, in attesa del sonno di Dio.

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