sabato 31 gennaio 2009

Mpore wararaye


Mpore mpore mpore
mpore wararaye
mpore mpore mpore we
mpore wararaye...


Scorgo solo ora, umido di vita, il ruvido contorno delle tue terre, gemme invise a un cielo che non mi è lontano. Qui, tra le anse di un fiume pago d'austera maestà, inseguo avida la vita. Fu la morte: caricò di salsedine lo stormire del tuo silenzio. Ma è da te, immortale, ch'ora imparo l'aurora d'un più antico destino. Bellezza nobile e ignara, danza ancora coi sandali di un'ingrata giovinezza. Del tuo sacro fiume bagna le sabbie del mio tempo: segna in esse ciò che chiami vita, perché ogni nome, dimenticato, vi riposi. E sciogli l'eco dei venti: rechino al mare il canto ch'al grembo della nostra notte profetò aure di pace e di speranza.

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